"Simul ante retroque prospiciens"

Così Francesco Petrarca (ritenuto da alcuni critici uno dei primi cittadini d’Europa) parla di sé, sottolineando in tal modo la necessità per l’uomo moderno di guardare contemporaneamente indietro e avanti, in una prospettiva di sintesi tra passato e futuro. Analogamente, secondo Gian Battista Vico, quando una nazione vuole nobilitarsi e radicarsi, deve cercare le proprie radici, riandando al passato. Alimentarsi delle esperienze migliori della nostra storia per costruire il futuro, è una prospettiva irrinunciabile, almeno per le nazioni più sensibili.

Lo studio liceale, per la sua impostazione, mira a formare persone che sappiano ad un tempo comprendere il presente e tuttavia sentano profondamente dentro di sé la potenza creativa della cultura classica. Il Legnani ha fatto propri, condivide e cerca di attuare questi concetti.

Questa è la ragione per la quale, sul piano culturale, in tutti e tre i corsi di studio attivati nel nostro Liceo, si dà molta importanza allo studio della lingua latina, convinti che la sua conoscenza ci consenta innanzi tutto di esprimerci meglio nella nostra lingua italiana. Il primo posto riportato dal Legnani in due Certamen nazionali (il Varronianum Reatinum nel 2007, e l’Hippocraticum Salernitanum nel 2008) stanno a dimostrare l’impegno profuso in questa direzione.

Inoltre, considerando superata la tradizionale sterile contrapposizione tra cultura umanistica e cultura scientifica, il Legnani è impegnato a dare rilevanza e prestigio a tutti gli ambiti disciplinari, partendo dalla considerazione della unitarietà dell’esperienza umana. E’ confortante pensare che la poesia possa permeare la tecnica, e che il tecnico al contempo possa essere anche uomo di poesia, o che per lo meno sappia apprezzare e trarre piacere dalla poesia, dalla musica, dall’arte. Nel nostro Liceo pertanto gli studi scientifici non sono affatto trascurati. Ne sono prova il primo premio riportato da tre nostre studentesse del corso di studio linguistico nella gara nazionale I giovani e le Scienze edizione 2005, e le numerose collaborazioni attuate col Politecnico di Milano.

Il diritto allo studio per noi significa supporto agli studenti volonterosi e rimozione degli ostacoli all’apprendimento, come prevede il dettame costituzionale, ma anche attenzione concreta alle esigenze della eccellenza.

Sul piano pedagogico, crediamo molto alla necessità di praticare (più che di studiare) ogni giorno l’educazione civica, favorendo relazioni significative e leali tra le varie componenti scolastiche, nella convinzione che l’esempio in educazione abbia ancora un grande ruolo. Se gli adulti che vivono accanto agli studenti sapranno essere professionalmente preparati, coerenti e credibili, allora potremo dire di aver ‘fatto scuola’. Il nostro Liceo incoraggia e sostiene il protagonismo sano degli studenti. Imparare a partecipare – con prudenza e con umiltà – alla gestione della vita scolastica, rafforzerà la loro autostima e le loro aspettative. I nostri studenti li vorremmo tutti estranei a nulla, curiosi di capire, appassionati della vita e altruisti.

In relazione all’ambito gestionale, il principio di sicuro riferimento è quello della responsabilità, non quello della ricerca del consenso. Nel nostro Istituto si desidera che sia l’adulto che lo studente sappiano sempre rispondere delle proprie azioni, con coraggio e lealtà. L’ammissione dell’eventuale errore non potrà che rafforzare la percezione della loro umanità.